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Fiori nati su roccia

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*

 

Vieni al giardino

della Lavanda selvatica

dove tutto cresce

spontaneo.

Troverai attimi

in sospensione

senza limitazioni

di forme.

Dettagli di fiore

ti appariranno

luoghi incolti

dove tutto

assumerà

altro aspetto.

 

 

 

Come to the

garden of

the wild Lavender

where everything

grows spontaneously.

You will find

moments suspended

without the limits of

form.

Details of flowers

will come to you in

the untilled places

where

all assumes

a different aspect.

 

 

*

 

Dormire per essere

dall’altro lato

del tempo.

Negli anni le Madreselve

sono cresciute.

Alcuni gruppi di cespugli

accompagnano

avvallamenti

di terreno.

Essendo il pensiero

riflesso di luce

può conoscere il mondo.

 

 

Sleep to be

on the other side

of time.

In the years the Woodbines

were grown.

Some groups of bushes

follow

hollows of the land.

Since thought

is reflected light

it can know the world.

 

 

*

 

Questo giardino

non ha orari

sembra dilguarsi

in luce e ombra.

Fiori dai petali

incisi a raggiera.

Mondo ignoto

mondo dormiente.

 

 

This garden is

without hours

it seems

to dissolve itself

in light and shade.

Flowers with

petals engraved

in a radiant crown.

A world unknown

a slumbering world.

 

 

*

 

Una parte dell’uomo

deriva da natura

una parte deriva

solo da sé stesso.

Spazi informali

sensibili

immagini d’interiorità

invisibili.

 

 

A part of man

comes from nature

a part comes

only from man himself.

Informal spaces

sensitive

images of invisible

inner life.

 

 

*

 

In te

nasce il future.

Recidi germogli esili.

Quelli rimanenti

vigorosi

avranno fiori

copie-immagini

d’idee.

 

 

In you

the future is born.

You cut the finr

sprouts.

Those that remain

are vigorous

they will have flowers

copy-image

of ideas.

 

 

[ da Fiori nati su roccia - Flowers born on rock (1993- 1994), Aldo Roda, Gazebo ]

 

 

 Franca Colozzo - 24/03/2019 22:41:00 [ leggi altri commenti di Franca Colozzo » ]

Una poesia che, nell’alternanza del ritmo italiano/inglese, fonde le melodie di due lingue in un unico musicale assemblaggio (io stessa sperimento spesso questo miscuglio linguistico non per esterofilia, ma per il piacere di veder fluire le parole in differenti accordi e ritmi).
Il giardino che tu proponi, un Eden selvaggio dove le forme si aggrovigliano nella loro semplicità del farsi, si apre al nostro sguardo disincantato attraverso lo stupore incontaminato senza spazio-tempo.
Là ti piace perdere te stesso per osservare forme in evoluzione continua, in un miscuglio di immagini metafisiche, lo stesso in cui forse il mitico Adamo muoveva i suoi passi.
Pure a me piacerebbe perdermi in un mondo onirico dove tutto accarezza i pensieri in nuce e illumina la mente con i suoi ineffabili colori. Oggi che noi esseri umani stiamo distruggendo il pianeta, di cui non siamo degni, ci accorgiamo troppo tardi del danno da noi procurato nella speranza di porvi rimedio. Ma l’antico Eden resta sospeso nel limbo della nostra mente e nel nostro subconscio in attesa di manifestarsi nuovamente a noi.

 Giulia Bellucci - 24/03/2019 14:22:00 [ leggi altri commenti di Giulia Bellucci » ]

Un poetare quello di Aldo Roda molto personale, originale per quest’epoca impermeata di artficialitá e tecnologia. È stata una sorpresa piacevole leggere le tre poesie proposte, che mi hanno indotto a voler approfondire con il resto della raccolta.
Ciò che il poeta vuole dirci è già anticipato dal titolo. C’ è un punto di vista filosofico importante dietro l’apparente semplicitá di queste poesie. Troppo spesso l’uomo dimentica di essere solo una delle tante entità presenti su questo pianeta ma anche se noi, al contrario delle altre specie, facciamo tanto rumore, non siamo così fondamentali. La bellezza del pianeta non è dovuta all’uomo, ma a tutte le specie animali e vegetali che l’abitano e si susseguono nei secoli e millenni. E anche se l’uomo forse non potrà mai accettare un tale pensiero, il nostro pianeta starebbe benissimo senza di noi, mentre noi non potremmo sopravvivere senza tutto il resto.
Trovo nella prima poesia un invito alla riscoperta di angoli vergini, non alterati dalla mano dell’uomo. E questo pensiero è quanto emerge anche nei versi successivi.

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